Toxoplasmosi del gatto

Dovuta al Toxoplasma gondii, la Toxoplasmosi è una delle più comuni malattie protozoarie dei vertebrati a sangue caldo, uomo incluso. Parliamone in questo articolo.

Toxoplasma Gondii ciclo vitale.

Oltre ad alcuni felidi selvatici, il solo ospite definitivo del T.gondii è il gatto, che quindi è in grado di eliminare le oocisti infettanti.

Al contrario non le eliminano gli ospiti intermedi, tra cui l’uomo.

Per comprendere meglio, sarà necessario un breve cenno al ciclo vitale del parassita.
Perciò, leggerai qualche parolina complicata, ma utile.

A seconda della fase del ciclo e dell’ospite, il parassita si manifesterà in diverse forme

  • tachizoiti - nell’ospite intermedio, nella fase acuta dell’infezione;
  • bradizoiti - sempre nell’ospite intermedio, nella fase d’infezione latente;
  • oocisti - dopo 3-21 giorni dall’ingestione (per lo più attraverso carne contaminata), il gatto le emetterà all’esterno con le feci. Dopo altri 1-5 giorni nell’ambiente (alle opportune condizioni di umidità, ossigeno e temperatura), le oocisti diventeranno “sporulate”, ovvero conterranno gli “sporozoiti”, nuove forme infettanti.

L’infezione può essere trasmessa al gatto per via congenita (dalla madre, attraverso la placenta o con il latte), ma prevalentemente per ingestione di tessuti infetti (ad esempio carne cruda, prede).

Bene, ora che abbiamo parlato del protozoo che causa la malattia, veniamo alle domande che più ti interessano:

Qual è la resistenza del Toxoplasma gondii?

Molto lunga: quella dei bradizoiti nei tessuti dell’ospite (soprattutto sistema nervoso centrale e muscoli, ma non solo) può durare anche tutta la vita!

La presenza delle oocisti sporulate nell’ambiente va da mesi ad anni, nonostante l’uso di diversi disinfettanti.

E nel cane, cosa accade?

Non emettendo le oocisti, potrà al massimo rappresentarne un vettore meccanico, dopo averle ingerite.

Come si infetta l’uomo?

Attraverso le oocisti escrete con le feci dei gatti e disseminate nell’ambiente (acqua, terreno, vegetali) o attraverso le cisti presenti nei tessuti di animali infetti (per esempio ingerendo carne cruda e poco cotta, salame, prosciutto e carne essiccata con presenza di cisti).

Perciò, in particolare se rientri tra i soggetti a rischio, dovrai pulire la lettiera del tuo gatto giornalmente e dedicarti al giardinaggio facendo attenzione a lavarti le mani, o indossando dei guanti; molto importante, poi, lavare le verdure e cuocere bene i cibi “a cuore”, in particolare la carne.

Sintomi di Toxoplasmosi

Gatti e cani con toxoplasmosi evidente possono manifestare diverse alterazioni cliniche e radiografiche, ma in realtà nessuno di essa attesta inequivocabilmente la malattia.

I sintomi posso essere di tipo gastroenterico o sistemico. In caso di coinvolgimento epatico, polmonare, nervoso centrale, pancreatico, come in soggetti immunocompromessi, l'infezione può essere fatale.

Sintomi nel gatto

I tessuti più comunemente colpiti sono Sistema Nervoso Centrale, muscoli, polmoni ed occhi.
Il coinvolgimento epatico e pancreatico è meno probabile, ma possibile. La sintomatologia evidente si può avere anche per la riattivazione di un'infezione latente, in animali portatori di cisti che diventino immunocompromessi (ad es., per subentrata positività FIV/FeLV).

Alcuni sintomi che si possono presentare nel gatto sono:

  • segni neurologici (ad es., convulsioni, incoordinazione motoria)
  • iperestesia muscolare
  • dispnea
  • uveite
  • ittero
  • diarrea
  • febbre
  • abbattimento
  • anoressia e perdita di peso.

I gattini, quando contagiati in utero o attraverso il latte materno, sviluppano sintomi più gravi fino alla morte per malattia epatica o polmonare.

Sintomi nel cane

Compaiono per lo più in soggetti immunocompromessi e si associano a infezioni respiratorie, gastroenteriche, neuromuscolari:

  • febbre
  • dispnea
  • diarrea
  • vomito
  • ittero.

Nell’uomo, le numerose manifestazioni cliniche riguardano il feto e i soggetti non immunocompetenti.

Diagnosi di Toxoplasmosi

Utilizzando un apposito test (IFA), è possibile rilevare gli anticorpi (IgM, IgG e IgA) attraverso un semplice esame ematico.

Tuttavia, gli anticorpi si trovano solitamente sia nei gatti sani che in quelli malati e, quindi, la loro presenza non basta a dimostrare una toxoplasmosi clinica.

Un gatto anticorpo-negativo potrebbe eliminare oocisti infettanti prima che gli si sviluppino anticorpi (2-3 settimane): questo è il gatto che rappresenta il maggior rischio per la salute pubblica, non quello anticorpo-positivo che è infrequente che elimini oocisti.

La buona notizia, comunque, è che solitamente il gatto elimina oocisti una sola volta nella vita ed è improbabile che torni ad eliminarne se ri-esposto nuovamente all’infezione.

Trattamento

La clindamicina è il trattamento di elezione per il gatto con toxoplasmosi clinica, anche insieme ad altri farmaci in caso di affezioni associate.

Prognosi

La prognosi in genere non è favorevole, in caso di coinvolgimento polmonare o epatico, soprattutto in animali con sistema immunitario compromesso.

Come fare prevenzione nel gatto?

Riducendo la possibilità di infezioni e la dispersione delle oocisti nell'ambiente.
Potrai contenere il rischio evitando di somministrargli carne cruda (anche se congelata, cuocila sempre bene!) e, se ti è possibile, impedisci al pet la predazione di ospiti intermedi (roditori) o vettori meccanici, come lombrichi e scarafaggi.

Toxoplasmosi e salute pubblica

Sulle Linee Guida europee ABCD (Advisory Board on Cat Diseases) si legge che il crescente numero di persone immunocompromesse (ad esempio da HIV), nonché studi recenti che collegano disturbi psicologici e cognitivi all'infezione da Toxoplasma gondii hanno fatto aumentare l’attenzione sul rapporto tra toxoplasmosi e salute pubblica.

Ma è possibile anche leggervi che, da una recente indagine americana, è emerso che il rischio relativo al possedere gatti è sovrastimato rispetto ai fattori ambientali, che invece non andrebbero affatto sottovalutati.

Per contenere il pericolo di trasmissione dal gatto a te, basterà seguire delle regole semplici.

Raccomandazioni per ridurre il rischio di trasmissione dal gatto all’uomo

  • Pulisci la lettiera ogni giorno, in modo che le oocisti non abbiano il tempo sufficiente (24 ore) per sporulare.
  • Indossa i guanti quando maneggi la lettiera e lavati accuratamente le mani dopo averla pulita.
  • Se possibile, utilizza dei rivestimenti per la lettiera e pulisci regolarmente la vaschetta con detersivo e acqua bollente.
  • La lettiera per gatti deve essere smaltita in sacchetti sigillati.
  • Le sabbiere per bambini devono essere coperte, quando non in uso, per evitare che i gatti le utilizzino a mo’ di lettiera.
  • Somministra al tuo gatto solo cibo ben cotto, o commerciale.
  • Lavati sempre le mani per bene dopo il contatto con il gatto (soprattutto prima di mangiare).

Sei una donna incinta?

In Italia è possibile effettuare lo screening prenatale, visto che la toxoplasmosi può procurare aborto e alterazioni fetali.

Se inizialmente negativo, il test ti verrà ripetuto una volta al mese o trimestralmente.

Per il resto, lavati le mani prima della manipolazione dei cibi, detergi opportunamente frutta e verdura, non consumare carne cruda o poco cotta, evita l’esposizione a terreno contaminato con le feci di gatti (per esempio, indossando dei guanti se fai giardinaggio) e, se puoi, lascia che sia qualcun altro in casa ad occuparsi della lettiera.

Ma non avere paura di Felix!

Uno studio europeo multicentrico ha dimostrato che il consumo di carne cruda e poco cotta è la principale fonte di contagio per la donna in gravidanza, mentre il contatto con terreno contaminato contribuisce per una quota molto inferiore. Il gatto, quindi, non è la sola fonte di contagio della toxoplasmosi. Anzi.

In ogni caso, ovviamente, rivolgiti a tuo ginecologo.

Bibliografia e sitografia