Annalisa Barera
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L'alimentazione è un tassello importante per migliorare la salute del gatto. Animale carnivoro stretto, ha esigenze particolari e molto diverse da quelle del cane.
In questo articolo valutiamo in cosa dovrebbe consistere la dieta ottimale per il gatto.
Dieta ottimale per il gatto
L'alimentazione del gatto dovrebbe essere a crudo.
Egli, infatti, dovrebbe alimentarsi come un gatto selvatico.
Bisogna, infatti, ricordarsi che, seppur addomesticato come il cane, il gatto ha mantenuto ancor di più le sue caratteristiche anatomiche e fisiologiche di carnivoro obbligato.
Perché non è indicato un cibo secco?
Il primo passo che è stato fatto dai veterinari nutrizionisti e esperti di alimentazione animale è stata l'esclusione del cibo secco nell'alimentazione del gatto.
Questo può essere considerato meno salutare del cibo umido se inserito nell'alimentazione felina per tre motivi principali:
- contenuto in acqua troppo basso;
- carico di carboidrati troppo alto;
- contenuto proteico di origine vegetale troppo elevato rispetto quello di origine animale.
Quando viene consigliato di cambiare dieta ci si sente rispondere che il proprio gatto sta benissimo anche mangiando il cibo che viene sconsigliato.
In realtà ogni creatura vivente sta bene fino a quando non vi sono dei segni esteriori chiari che indicano un processo patologico.
E fin qui sembra chiaro, ma se ci pensiamo, un gatto con un blocco renale è stato veramente bene fino al blocco renale o nel tempo e molto prima che comparisse la patologia i suoi reni hanno iniziato a deteriorarsi?
Un gatto a cui compare il diabete, prima stava bene o si stava ammalando a poco a poco?
In linea di massima le malattie si instaurano dopo un lungo processo di alterazione del metabolismo e non dall'oggi al domani.
Inoltre, gli animali non possono darci indicazioni sul loro malessere e, quindi, ci accorgiamo della malattia solo nel momento in cui l'animale mostra sintomi.
Con una dieta più sana, qualunque essa sia, l'animale starà sicuramente meglio.
I gatti e l’acqua
Il sistema urinario del gatto (come di tutti gli animali, uomo compreso) trae giovamento da una quantità adeguata di acqua che fluisce attraverso esso.
A differenza dei cani, i gatti non bevono molto, perché il loro organismo è abituato a sfruttare solo l'acqua del cibo ingerito.
Dare cibo umido rispetto cibo secco aiuta a mantenere idratati i nostri amici.
La mancanza dell'istinto a bere può portare il gatto a disidratazione. Tenendo conto che le prede contengono circa il 70-75% di acqua e il cibo secco solo il 7-10% si capisce il motivo.
Il problema è che un gatto che consuma un cibo secco non beve di più di un gatto che consuma un cibo umido.
Solo che nel secondo caso sommando l'acqua nel cibo e l'acqua che beve ha raggiunto il suo equilibrio idrico.
Questo spiega perché i problemi alla vescica e ai reni sono molto comuni nei gatti.
Quando un gatto inizia una dita umida aumenterà la quantità di urina prodotta che permette di tenere pulite la vescica e le vie urinarie.
Le proteine nella dieta del gatto
I gatti sono carnivori obbligati.
Cosa significa?
Significa che il loro organismo è progettato per ottenere gli amminoacidi dalle proteine di origine animale e non vegetale.
Il carnivoro obbligato è un animale che è obbligato a mangiare una grande quantità di proteine animali, da organo o da carne, e non riesce ad utilizzare al meglio le proteine di origine vegetale.
In poche parole i gatti non hanno gli enzimi necessari per utilizzare le proteine vegetali in modo efficiente come quelle animali.
La differenza nell'assimilabilità delle proteine sta nel fatto che non tutte le proteine, sono uguali: differiscono in modo sostanziale in base alla loro origine, se animale o vegetale.
Le proteine derivate da tessuto animale hanno un profilo amminoacidico completo, mentre le proteine vegetali non contengono tutti gli amminoacidi di cui un carnivoro obbligato ha bisogno.
Gli onnivori possono utilizzare gli amminoacidi delle proteine vegetali e produrre gli amminoacidi mancanti, i gatti non possono farlo.
I gatti e la taurina
Una delle sostanze nutritive di cui il gatto non può assolutamente fare a meno, pena la morte, è la taurina.
La taurina si trova solo nella carne e le carenze possono portare danni permanenti, come:
- cecità
- problemi cardiaci
- la morte.
La Taurina viene spesso utilizzata come integratore nell'industria del petfood, nonostante sia un aminoacido essenziale che dovrebbe essere apportato dalle materie prime di buona qualità.
Purtroppo i processi produttivi più "aggressivi" e le alte temperature la deteriorano e deve quindi essere integrata.
Proteine nelle etichette del cibo per gatti: come interpretarle?
Nelle etichette sono inseriti sia i valori complessivi delle proteine contenute nel cibo sia le percentuali di proteine.
I due valori non sono la stessa cosa e non vanno confusi.
A prima vista, la quantità di proteine nel cibo secco sembra maggiore che nel cibo umido, ma questo non è vero perché bisogna considerare che quei valori sono per carne intera fresca, che verrà poi disidratata e perderà l'acqua.
Non sono valori in rapporto alla sostanza secca.
Inoltre, quello che è importante, forse ancora più importante della quantità di proteina presente, è la sua qualità.
Un cibo con molta proteina di scarsa qualità offre un apporto nutritivo inferiore di uno con meno proteine ma di ottima qualità.
Qualità del cibo per gatti: come valutarla
I gatti possono sopravvivere con una dieta sbagliata, anche a lungo, ma è anche vero che spesso, sempre più spesso, vanno incontro a problemi a vari organi e apparati e questo dipende soprattutto dall'alimentazione.
Ma sopravvivere non vuol dire prosperare, sono due parole e due concetti diversi.
L'alimento può essere costituito da:
- cibo fresco
- umido
- con una lista breve di ingredienti
- cibi altamente trasformati - in cui la maggior parte dei nutrienti è distrutta o alterata.
In questi ultimi, si parte dal presupposto che si sa esattamente quali e in quale percentuale i nutrienti sono alterati o distrutti e possono venire aggiunti dopo la lavorazione.
Non sempre, però, si riesce a equilibrare in modo perfetto.
Alcuni cibi industriali, ad esempio, vengono sottoposti a cotture a temperature molto elevate e per lunghi periodi di tempo.
La cottura prolungata:
- elimina la maggior parte dell'acqua;
- modifica sensibilmente il valore biologico delle fonti proteiche;
- modifica il valore biologico delle vitamine.
I gatti e i carboidrati
Nel loro ambiente naturale i gatti non consumano carboidrati se non quelli che trovano nelle interiora degli animali che catturano (piccoli roditori o negli uccelli).
In natura quindi i gatti mangiano:
- molta carne;
- organi con molta acqua alimentare;
- un livello moderato di grassi;
- circa l'1-2 % di carboidrati.
Il cibo secco contiene mediamente il 35-50% di carboidrati e gli alimenti economici anche di più.
Mediamente, gli alimenti in scatola contengono invece il 10% di carboidrati. Quelli dietetici in genere, hanno una composizione ricca in carboidrati che non bisognerebbe mai dare.
Per quanto riguarda l'acqua, come già detto, il gatto tende a bere poco perché il suo organismo tende a utilizzare l'acqua alimentare.
I consigli per un’alimentazione bilanciata
Il mio consiglio è di somministrare al gatto un'alimentazione il più possibile naturale. Ove questo non sia possibile, per impossibilità o per scelta, privilegiare il cibo umido di buona qualità, leggere bene le etichette e affidarsi a produttori seri in grado di fornire informazioni specifiche sulla tracciabilità di ogni ingrediente.