Redazione Codamentis
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Trovati i resti fossili del cane più antico del mondo, risalgono a 13.000 anni fa e aprono nuove strade per scoprire la storia di come questi animali siano arrivati a essere i migliori amici dell’uomo.
Per decenni abbiamo pensato che i più antichi cani addomesticati risalissero a 10.000 anni fa, sono infatti attribuibili a quell’epoca i resti fossili del primo cucciolo di cane ritrovato, insieme allo scheletro di una donna, ad Ain Mallaha in Israele.
Esemplari di cane sono stati rinvenuti anche in molti dipinti rupestri, tra cui forse il primo è quello del meso-neolitico presso la Cueva de la Vieja, non lontano da Valencia in Spagna.
Nel parlare di cani domestici, intendiamo quegli esemplari che a partire dal lupo hanno iniziato un processo di differenziamento e addomesticazione probabilmente in più culture, luoghi geografici e momenti diversi. Si ipotizza che questi periodi evolutivi convergenti, in cui dal lupo si è distinto il proto-cane e poi il cane, abbiano dato luogo all’enorme diversità che oggi vediamo nelle razze canine.
Furono i proto-cani, o cani selvatici, i primi ad avvicinarsi agli insediamenti umani. Forse perché con l’uomo condividevano il territorio, l’organizzazione sociale e la necessità di approvvigionamento o forse perché entrambe le specie hanno visto nella collaborazione una possibilità di non competere per le stesse risorse. I proto-cani hanno iniziato ad avvicinarsi all’uomo che con i suoi avanzi di cibo assicurava loro almeno un pasto al giorno: questo li ha portati a voler difendere quegli accampamenti e in seguito a convivere e cacciare insieme.
Le caratteristiche, fortemente individualistiche, di aggressività e diffidenza dei lupi pian piano si attenuarono in favore di una selezione naturale di animali più adatti a condividere la vita con l’uomo.
Abbiamo sempre pensato che l’addomesticazione fosse avvenuta circa 10mila anni fa in luoghi diversi del mondo, invece pochi mesi fa Quentin Mackie, archeologo dell’Università di Victoria nella Columbia Britannica in Canada, ha fatto una scoperta straordinaria.
Entrando in una grotta calcarea sulla costa occidentale di Haida Gwaii, un arcipelago al largo della costa settentrionale della Columbia Britannica, e iniziando a scavare insieme ai suoi colleghi, nonostante il buio, il freddo e l’umidità, ha portato alla luce una punta di lancia di pietra.
Continuando nelle ricerche a diversi metri di profondità, di punte di lancia ne sono state rinvenute altre e con esse anche manufatti e strumenti molto antichi accanto ai quali sono emerse ossa di orso, di pesci e altri animali. I segni di un accampamento umano presente in quelle zone circa 13 mila anni fa sono diventati evidenti, ma lo stupore è arrivato quando alcune ossa ritrovate sono poi risultate, all’analisi del DNA e alla datazione al radiocarbonio, come ossa di cane. Le più antiche mai ritrovate.
Questa scoperta getta una luce nuova sull’origine del cane, ma anche su quelli che furono gli spostamenti dell’uomo in quell’epoca e, in particolare, sulle popolazioni indigene della Columbia Britannica. Una storia ancora tutta da scoprire!