Renata Delli
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Ecco l’origine della razza brachicefala più famosa degli ultimi 50 anni
Origine dei molossoidi
Si ritiene che i molossoidi risalgano ai tempi degli antichi Egizi se non ancora più indietro nel tempo.
Le prime raffigurazioni di cani con tali fattezze sono state ritrovate in Mesopotamia e sono state datate 3400/3100 A.C.
Raffiguravano cani dalle grosse teste, coperte di rughe, muso accorciato e potente, forte struttura e muscolatura.
Uno dei reperti più importanti relativi alla presenza dei molossoidi in Africa è una terracotta rinvenuta a Nimrud, risalente al Nono secolo prima di Cristo conosciuta come “Cane di Elam”, in cui è raffigurato un grande possente molosso, la testa arriva all’altezza del petto del soldato che lo tiene “al guinzaglio”.
La testa è molto grossa, coperta di rughe e con giogaia al collo.
Esistono numerosi altri reperti raffiguranti molossi e alcuni hanno le orecchie erette, non possiamo però sapere se lo fossero naturalmente o se fossero state amputate.
Le origini del Bouledogue: chi ha ragione?
La diatriba tra Inghilterra, Francia, Belgio e Spagna nell’aggiudicarsi le origini del Bouledogue Francese è ancora aperta.
Teoria Francese
I Francesi sostengono che il cane Bouledogue discenda da piccoli e robusti molossoidi, chiamati Rattier, utilizzati per liberare stalle e case dai topi.
Si suppongono anche incroci con Carlini e con Manchester Terrier (da lui le orecchie erette) che hanno dato origine al Terrier Boule, il progenitore del Bouledogue, usato nei sobborghi parigini oltre che per la caccia ai topi anche nei combattimenti.
Contrariamente a quanto molti credono, non era il cane preferito dalla “crema” della società, al contrario era diffuso nei quartieri poveri e malfamati: le prime “signore” a volerlo come cane da compagnia (ma anche da difesa) furono le prostitute.
Cani simili ai Bouledogue furono visti dai Prussiani sugli spalti di Parigi durante l’assedio del 1871.
Uno dei primi Bouledogue di cui si abbia memoria fu Loupì, mantello tigrato, naso all’insù, orecchie dritte, coda corta, circa 11kg.
Originario del Belgio fu acquistato da un allevatore francese e fu il capostipite di un’importante linea di sangue. Uno dei suoi discendenti fu acquistato da Edoardo VII, re di Gran Bretagna ed Irlanda.
Sappiamo che già nel 1855 gli appassionati di Bouledogue si incontravano a Parigi per progettare accoppiamenti e parlare dello sviluppo della razza.
Teoria Spagnola
Gli spagnoli sostengono la loro tesi sulla “paternità” dei Bouledogue basandosi sull’immagine di un molosso con le orecchie dritte raffigurata su di una medaglia di bronzo risalente al 1625, immagine che non rappresenta minimamente un Bouledogue ed attribuendo anche le origini agli Spanish Bulldog, molossi da combattimento che pesavano intorno ai 45Kg.
Teoria Inglese
Le origini Inglesi potrebbero essere le più attendibili. Già nel primo 800 esisteva in Inghilterra un Bulldog di piccole dimensioni che pare discendessero da incroci tra Carlino e Manchester Terrier.
Il loro scopo era, oltre che la caccia ai topi, l’essere usati come riproduttori per le femmine di Bulldog primipare in modo da rendere meno rischioso il
parto.
Questi esemplari vennero definiti Toy Bulldog e vennero “esportati” dall’Inghilterra alla Normandia dai merlettai. Grazie a questi migranti iniziò a diffondersi in Francia.
Il Toy Bulldog aveva
- orecchie dritte
- pesava circa 10Kg
- aveva la coda lunga
Nonostante la coda, è sicuramente quello che più si avvicina al Bouledogue moderno.
Il Kennel Club Inglese organizzò per la prima volta nel 1894 una classe per i piccoli Bulldog denominandoli Toy French Bulldog. I migliori esemplari furono esportati in Francia in quel periodo.
Standard di razza
Il primo standard del Toy French Bulldog venne redatto in Inghilterra e prevedeva orecchie “a rosa” o “a tulipano”, erano invece indicate come difetto quelle “a bottone” ricadenti sulla guancia e quelle “da terrier” ovvero erette o con la sola punta ripiegata.
Il peso non doveva superare i 9Kg pena la squalifica.
Già allora la moda e il discutibile gusto estetico umano rischiò di pregiudicare la salute della razza in quanto, nel tentativo di ottenere soggetti di taglia piccola, intorno ai 4,5Kg, generarono soggetti con gravi problemi articolari e incapaci di riprodursi.
In pochi sanno che l’Austria, pur non avendone mai rivendicato la paternità, iniziò ad allevare gli allora Toy Bulldog già nel 1880.
Ed è proprio in Austria che i Bouledogue salirono di livello conquistando l’alta società.
La signora Sacher (quella della famosissima torta) frequentava i saloni della Corte Austriaca circondata dai suoi piccoli bulldog caille (bianco con macchie tigrate) e bringee (fulvo con tigrature nere).
Se proprio vogliamo attribuire un paese d’origine al Bouledogue il merito va alla Francia paese in cui nacque il primo Club di razza nel 1880, Bouledogue Club de France mutato poi nel 1898 nell’attuale Club du Bouledogue Français, nel 1885 fu aperto il primo Libro di Razza.
Fu allora che le “orecchie a pipistrello” diventarono le uniche ufficialmente ammesse.
La colorazione fulva, naturalmente presente, nel 1912 venne proibita e le colorazioni ammesse erano solamente bringee e caille. Col passare degli anni ci si rese conto che, alla base del bringee, c’era il fulvo e la sua esclusione stava portando alla scomparsa delle tigrature, nel 1994, il colore fulvo venne reintrodotto e riammesso.
Un punto fermo è sempre stato il colore degli occhi: scuri coi bordi delle palpebre neri. Colorazioni chiare, tendenti al giallo o, men che meno, all’azzurro non sono, e non sono mai state, presenti nei Bouledogue.
Il Bouledogue in Italia
In Italia il primo Bouledogue Francese arrivò nel 1911, si chiamava Chiquito e fu il primo ad essere iscritto ai Libri Genealogici Italiani.
Ma bisognerà arrivare agli anni ’30 per veder nascere i primi soggetti da un allevamento italiano “di Villanova” di Pietro Scanziani i cui primi riproduttori erano Bouledogue austriaci.
Comportamento dei bouledogue
Parlando del comportamento e del carattere questo è quanto riporta lo standard:
Socievole, allegro, giocherellone, sportivo, sveglio.
Il lato sportivo del Bouledogue è da sottolineare perché oggi, purtroppo, viene considerato un cane fragile, pigro, poco attivo.
Se ben selezionato il Bouledogue sa esprimere tutte le caratteristiche derivanti dai suoi antenati Terrier:
- è un cacciatore
- è agile
- attento
- caparbio.
Ovviamente non sarà mai un maratoneta ma come centometrista se la cava alla grande.
Arrivando ai nostri giorni, come potrete notare dalle immagini, l’aspetto del Bouledogue è poco cambiato rispetto all’inizio, anche le modifiche allo standard sono state minime.
Allevamento e salute
Purtroppo, quelli che vediamo oggi in Expo, sono soggetti ipertipici i cui tratti morfologici sono stati esacerbati ed è questo fattore che influisce negativamente sulla salute e sul benessere del cane.
Personalmente non ritengo sia necessario adottare misure estreme, vedi direttive olandesi che obbligano ad “imbastardire” le razze, per migliorare le condizioni di salute dei brachicefali.
Se i cani vengono ben selezionati ed allevati si ottengono soggetti sani, che non trasmetteranno patologie, che difficilmente avranno necessità di sottoporsi a interventi.
Questo risultato può essere raggiunto SOLO ED ESCLUSIVAMENTE con una selezione oculata che non può essere messa in atto senza uno studio e una ricerca scrupolose sui riproduttori e sui loro antenati.
E qui l’importanza del Pedigree e dei test è palese.
Quello che ha portato a credere che i Bouledogue siano cani “delicati di salute” è la mancata selezione generata dalle cucciolate improvvisate, senza controlli clinici sui riproduttori, o peggio cercando di ottenere colorazioni “esotiche”, senza pedigree e, per forza di cose, senza un’anamnesi storica.
Ricordiamoci che le patologie ereditarie spesso saltano una generazione per cui non è sufficiente affermare “papà e mamma sono sani” se non sappiamo nulla di nonni e bisnonni.
Parlando di test genetici, non è basilare che entrambi i soggetti siano CLEAR ma lo è che non siano entrambi CARRIER.
Se tutti, allevatori e privati, seguissero queste procedure prima di decidere di fare una cucciolata, si arriverebbe, nel giro di pochissimi anni, ad avere cani belli e soprattutto SANI, e questo vale per tutte le razze.
(cit. Il Bouledogue Francese di Umberto Cuomo)