cibo grain free cani e gatti
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Ti sei mai chiesto a cosa significa il termine Grain free che trovi su alcune confezioni di crocchette per cani e per gatti? Beh, scoprilo in questo articolo.

Significato di Grain free

Letteralmente significa “senza cereali” ed è un termine che dall’industria mangimistica è stato molto sfruttato per enfatizzare un concetto di mangime più vicino alla dieta naturale del cane e del gatto.
Si vuole ricordare la cosiddetta dieta primordiale ovvero quella che i nostri animali assumerebbero allo stato selvatico.

Si perché, essendo dei carnivori, in particolare il gatto che è un carnivoro stretto, dovrebbero assumere una dieta quanto più possibile simile a quella dei loro antenati, ossia una dieta ricca di proteine animali senza fonti vegetali.

Infatti, anche per le modalità di presentazione di questi mangimi, nella mente di noi proprietari il termine Grain free può venire spesso confuso con “senza carboidrati complessi”, ma non è proprio così.

Adesso andremo a capire meglio il significato di questo elemento caratterizzante di alcuni mangimi, detto in termini di etichettatura “claim”, e cercheremo di fare chiarezza.

Carboidrati complessi: non solo dai cereali

Parlare di Grain free non significa che il mangime non presenta carboidrati, ma semplicemente che questi non sono apportati dai cereali, ma da altre materie prime che contengono amido, come ad esempio le patate e i legumi.

I carboidrati vengono distinti in:

  • semplici - cosiddetti monosaccaridi, tra cui il più conosciuto è il glucosio;
  • complessi - formati da due o più molecole di monosaccaridi, questi ultimi comprendo l’amido e la fibra.

I carboidrati complessi devono sempre essere trasformati in semplici per essere assimilati dall’intestino, hanno la funzione di fornire energia immediata all’organismo e sono necessari per la sopravvivenza, soprattutto per il fisiologico funzionamento di alcuni organi.

Il cane può digerire i carboidrati?

Il cane viene da alcuni considerato un carnivoro paragonabile al lupo, mentre altre teorie riportano che il suo processo di domesticazione con l’uomo ne ha determinato dei cambiamenti sia fisiologici che nutrizionali, passando da essere un carnivoro ad un carnivoro opportunista capace di digerire anche i carboidrati.

Ci sarebbe, comunque, una precisazione da fare anche pensando al suo progenitore, il lupo.

Se pensiamo attentamente, il lupo, alimentandosi di prede, tra cui soprattutto animali erbivori, assume anche il loro contenuto gastrico che comprende anche carboidrati propri della loro dieta.

Da questo deriva che in realtà tutti i macronutrienti:

  • proteine
  • grassi
  • carboidrati (soprattutto semplici)

sono sempre comunque parte anche dell’alimentazione del lupo, per quanto sicuramente i carboidrati in minima parte.

Il cane, ha tutte le caratteristiche proprie dei carnivori e, per una sorta di evoluzione da adattamento durante la convivenza con gli esseri umani, è anche in grado di digerire e assimilare carboidrati derivati da cerali, legumi e frutta.

Il gatto e i carboidrati

proteine per cane e gatto
Proteine naturali: carne, pesce, uova

Per quanto riguarda il gatto invece, che viene definito carnivoro stretto, ha meno capacità di digerire e utilizzare i carboidrati.

Il metabolismo dei carnivori fa sì che in questi animali non sia necessario fornire carboidrati con la dieta, in quanto sono in grado di ottenerli dagli amminoacidi delle proteine contenute nella carne della dieta.

Ma perché allora nella produzione delle diete industriali sono presenti i carboidrati?

Due i motivi principali:

  • motivi tecnologici del processo produttivo - senza la presenza di carboidrati infatti non è possibile la produzione degli estrusi;
  • motivo nutrizionale - poiché fornendo direttamente carboidrati si evita che, nel nostro animale, si attivino meccanismi metabolici che mobilitano le riserve proteiche dell’organismo per la produzione di glucosio.

In questo modo, si sopperisce anche a carenze proteiche dietetiche, soprattutto in caso di animali debilitati.

Quando scegliere una dieta grain free?

Quindi, se una dieta Grain free apporta comunque una certa percentuale di carboidrati, questi mangimi sono stati sviluppati per una moda o per reali esigenze nutrizionali dei nostri animali domestici?

In realtà, ameno che un soggetto non sia chiaramente allergico ad un particolare cereale, una dieta Grain free semplicemente utilizza un’altra fonte di carboidrati, come una leguminosa o un tubero, ma a livello nutrizionale non è facile stabilire se siano fonti più valide per i nostri animali.

Ricordati che la cosa importante è che un alimento sia equilibrato a livello nutrizionale e prodotto con ingredienti quanto più possibile di buone qualità.

Si può accettare l’aggiunta moderata e bilanciata di cereali o altre fonti di carboidrati tenendo sempre presente che trattandosi di carnivori, la fonte proteica di origine animale deve essere indicata in etichetta nei cibi commerciali secchi e umidi, al primo posto.

Non esagerare comunque mai con i carboidrati complessi, come l’amido, che possono causare problemi a livello digestivo e metabolico.